Nell'anno 1931 il Maestro Luigi Longhi, cultore della storia di Bologna e del suo dialetto, nonché umorista di natura, pensò bene di trarre dalle vicende storiche testè riportate un "poemetto medioevale", anzi, un "Poemètt Medioevàl", dal titolo "LA BATTAGLIA DAL PRIMÁR" con il sottotitolo "(Vittoria di Bulgnis contr'i Venezian).
Ne nacque un divertente poemetto in versi dialettali, illustrato da Umberto Bonfiglioli con bellissime caricature dei guerrieri bolognesi e stampato in quel 1931 dalla Tipografia Ettore Neri di Bologna al prezzo di £. 5.
Pur mettendola in ridere, il Maestro Longhi è rimasto strettamente fedele alla storia come è stata narrata da Fra' Leandro Alberti e dal tenente di vascello Fulco Tosti di Valminuta, ripetutamente da lui citati.
Gli strani e buffi personaggi che fanno parte dell' "esercito del Popolo" e che sembrano partoriti dalla fervida fantasia del Longhi erano in realtà persone del suo tempo (e anche del mio) di cui il Maestro si divertiva a trarne immagini caricaturali.
Si veda, come esempio, la 16ª sestina nella quale si parla dei guerrieri venuti a Bologna da Corticella, "tutti messi bene e forti come giganti". Si può ben ricordare che ai tempi del maestro Longhi la squadra di tiro alla fune del Dopolavoro di Corticella rimase Campione d'Italia per diversi anni e gli anziani del luogo ricordano ancora con orgoglio i due "piloni", Dovesi e Garulli, che, in allenamento, loro due soli gareggiavano contro gli altri otto. Il figlio di Garulli, poi, fu per anni il Campione della Virtus per il lancio del peso, di cui detenne anche il record italiano.
Così dicasi per gli altri "guerrieri del popolo", caricature di uomini reali presi a modello per i loro tratti somatici o per i loro vizi o virtù. Solo i soprannomi furono inventati dall' Autore.
A conferma del valore del Longhi in quel campo dialettale, si citano anche altre pubblicazioni di successo, come "Un turinèis a Bulògna" (sestine con illustrazioni di A.Cervellati), "Bulògna, me a t'voi bèin!" e "La Famèja Bulgnèisa" (caricature in versi).
sabato 7 febbraio 2009
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